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Villa Proserpio

Localizzazione

Via Sestri Levante angolo via S. Lucido

Autori

Arch. Giancarlo Proserpio

Ing. Giuseppe Garofalo

Anno

1970 (incerto)

 

Stato di conservazione

Edificio esistente

Bibliografia

"Ville al mare"

a cura di Franco Magnani

Ed. G. Gorlich - Milano - 1971

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"Progettare significa creare una costruzione che effettivamente si inserisca nell'ambiente dove deve sorgere e, contemporaneamente, soddisfi alle esigenze di spazio, distribuzione e caratterizzazione dettate del cliente. Questo concetto, ormai risaputo, è stato il motivo determinante nella progettazione di questa villa nella pineta di Fregene.

Il terreno edificabile è una porzione della pineta stessa. vincolato dalla Sovrintendenza, e si trova arretrato di circa 500 metri dal lungomare. Problema principale, in fase di studio, è stato quello di inserire una costruzione tra i pini senza abbatterne alcuno e, nello stesso tempo, senza modificare o disturbare l'atmosfera di ombre e di luci improvvise e nettamente stagliate che è la caratteristica principale di un simile ambiente. La villa doveva nascere dalla sabbia e, gradualmente, spegnersi tra i pini, quasi il terrazzo fosse un secondo ombrello sotto quelle chiome secolari.

Ogni particolare doveva essere colto come violento punto di luce sullo sfondo del sottobosco, parte a se stante e pur facendo gruppo di un tutto armonicamente fuso con l'ambiente.

Da queste premesse è nata la costruzione così come ora possiamo vederla, dopo modifiche e ripensamenti, anche in fase di esecuzione, per cercare di mantenere sempre una perfetta coerenza all'idea originaria.

Il piccolo patio interno, le enormi pensiline, la pietra verdastra e il cemento a vista come pure il legno di teak e le acque calme del laghetto servono a mantenere quel rispetto dell'ambiente che dovrebbe essere preoccupazione prima di ogni progettista"

(dal libro "Ville al mare")

Il testo sopra riportato risulta molto indicativo di una approccio progettuale "alto", improntato a conciliare esigenze funzionali con rispetto per l'ambiente. Un atteggiamento che vedeva necessariamente lavorare in sintonia committente e progettista; un modus operandi in gran parte scomparso, purtroppo.

Ci sono poche notizie di questo edificio; le uniche riguardano il capitolo ad esso dedicato nel volume "Ville al mare", della casa editrice G. Gorlich all'inizio degli anni 70, nell'ambito di una collana che, in precedenti volumi ha visto la pubblicazione di altri edifici (come la Villa Carnevali).

La villa, sita nella zona nord di Fregene, è caratterizzata dalla linea orizzontale della copertura, aggettante mediante un sistema di travi in calcestruzzo. Le grandi vetrate e le aperture con pannelli di legno contribuiscono a integrare l'edificio con il parco circostante.

L'opera è attribuita all'arch. Proserpio, di cui non  si è riusciti a trovare notizie. Altre ville a Fregene, in particolare nella zona centrale, presentano elementi formali molto vicini, suggerendo che possano essere attribuibili allo stesso architetto; al momento però non vi sono certezze su questo aspetto.

L'edificio ha subito una serie di ampliamenti, i quali non hanno tuttavia snaturato il carattere architettonico originario.

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