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Villa trifamiliare

Localizzazione

via Palo

Autore

Arch. Alvaro Ciaramaglia

Anno

1963 - 65

 

Stato di conservazione

Edificio esistente

Bibliografia

"Alvaro Ciaramaglia - Opere romane

  1960-2005"

Prospettive Edizioni

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La figura dell'architetto Alvaro Ciaramaglia rimane tutt'oggi piuttosto sconosciuta, nonostante abbia progettato e costruito, a Roma, tra gli anni 60 e 80, numerose opere di grande interesse. Lo ricorda Luigi Prestinenza Puglisi nella sua rubrica su Art Tribune (https://www.artribune.com/progettazione/architettura/2021/01/alvaro-ciaramaglia-storia-italia/), annoverandolo tra gli architetti "dimenticati", come Ventura, Palpacelli, Martelli Castaldi, Lusana, Berarducci (questi ultimi, autori di due opere censite in questa guida), ed in minore misura, gli stessi Monaco, Luccichenti...  di lui, Prestinenza Puglisi scrive: "(...)Se poi, come nel caso di Ciaramaglia, il professionista era anche un imprenditore, che costruiva con la propria impresa le case che disegnava, il silenzio era garantito in nome di un doppio pregiudizio ideologico che vedeva tout court professionisti e costruttori come speculatori se non come nemici di classe".

Di Ciaramaglia si conservano edifici nel centro di Roma di sicura  riconoscibilità: gli uffici di via Poma e di via Parioli, il palazzo - sempre a uffici - di via Crescenzo; quello di piazza Cola di Rienzo...

A Fregene costruisce, all'inizio degli anni 60, una villa trifamiliare; un edificio discreto, di difficile percezione dalla stradina; elemento distintivo dell'opera è l'impianto geometrico che caratterizza la pianta:  un grande esagono che definisce la copertura a padiglione; sotto questo grande tetto sono disposti i volumi delle tre ville, costituiti da altrettanti esagoni, di due piani di altezza, affaccianti parzialmente su spazi liberi a doppia altezza, protetti dalla copertura aggettante. 

Il secondo e definitivo progetto datato 1965 compone i tre nuclei esagonali In un esagono più grande, avvicinandoli verso un centro focale. Gli esagoni, di quasi sei metri di lato, hanno tre lati in comune dove si collocano gli accessi ad ogni unità e di collegamenti verticali. Il nucleo centrale, non ospitando più le scale, accoglie un ampio soggiorno circondato di vetrate molto estese che definiscono i prospetti.

Al primo piano, la zona notte privilegia ampi spazi comuni e di distribuzione. La copertura a sei falde sovrasta le tre unità, iscrivendole In un esagono più grande all'interno del quale si definiscono i pieni ed i vuoti del progetto. Particolarissima la struttura portante in cemento armato, che evidenzia una conoscenza tecnica e una versatilità formale non usuali in un giovanissimo architetto.

Cominciano a configurarsi le caratteristiche ricorrenti dell'architettura di Ciaramaglia: legame inscindibile tra forma e struttura, grandi superfici vetrate e libertà nell'uso degli spazi, conoscenza dei materiali, studio del dettaglio. Immagine prepotente, la costruzione risalta nel  paesaggio vacanziero delle ville e villette del Litorale romano.

Dal libro “Alvaro Ciaramaglia - Architetture romane” autore: Paola Rossi

p.s. Devo ringraziare il collega arch. Carlo Ragaglini per avermi fornito la documentazione; il libro su Ciaramaglia, edito dall'Ordine degli Architetti, risulta ormai introvabile.

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