Architetture "smarrite"
In questa pagina sono contenute informazioni su numerosi edifici realizzati a Fregene, presenti in riviste di architettura - in particolare negli anni 50-60 - di cui non è stato possibile definire la loro posizione urbana; potrebbero essere stati trasformati, demoliti.. o semplicemente non sono stati ancora ritrovati.
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Il primo progetto di Andrea Busiri Vici a Fregene, antecedente alla "Busiriana", è questa villa, in realtà un ampliamento di una precedente costruzione degli anni 20. Di questo edificio non è stato sinora possibile trovare l'ubicazione, o capire se sia stato successivamente demolito.
Il progetto costruito comparve nel numero monografico dedicato alle "Ville al mare", pubblicato da Giò Ponti nella rivista Domus, nel 1939 (n°138). il testo recitava nel quanto segue:
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Fregene è nata troppo presto. Se avesse atteso ancora dieci anni, le sue costruzioni non avrebbero oggi quel carattere presuntuoso e banale che è tipico del periodo post bellico. Oggi i proprietari delle varie ville si devono proporre il problema di una trasformazione necessaria, consigliata non solo da ragioni estetiche ma anche economiche. L'elevato prezzo del terreno, infatti, non permette più piccole costruzioni a un piano e frequenti sono le sopraelevazioni. La trasformazione ineluttabile deve però essere anche benefica per il nostro paesaggio, imbruttito da troppe costruzioni ad esso estranee. Occorre che le case rientrino nel paesaggio in una sempre più acuta sensazione della natura in cui vivono. La villetta che presentiamo è un opportuno esempio di quanto continuamente ripetiamo. La sua trasformazione l’ha condotta da un falso Liberty all'architettura di una onesta casa di campagna. L'architetto Andrea Busiri Vici ha eliminato le inutili e brutte decorazioni, ha rifatto i tetti con coppi e tegole romane, ha intonacato frattazzato e tinteggiato in bianco le pareti e in verde solfato rame gli infissi e la pergola. Il blocco della costruzione si è così schiarito nei suoi volumi e affrancato nelle sue linee. Naturalmente, l'architetto ha provveduto anche a ingrandire o diversamente aprire i vani, dove era utile: ha anche ingrandito il piano terreno e sopraelevato nuovi corpi con ampie terrazze.
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Bibliografia
Domus; n° 138 6/1939
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Tullio Dall'Anese (1909 - 2001)
Villa Famiglia M
1949
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Tullio Dall'Anese è stato, oltre che architetto, pittore ed scultore. Lavora a Roma assieme a Massimo Castellazzi, con il quale partecipa a numerosi progetti e concorsi, tra i quali quello della Biblioteca Nazionale (anche con Annibale Vitellozzi).
A Fregene costruisce diverse ville, tra le quali quella rappresentata nell'immagine, dalla quale non è stato possibile trovare l'ubicazione.
La villetta fu all'epoca pubblicata in diverse riviste di architettura, come "Domus" o "Spazio"​
Bibliografia
"Roma - architetture Biografie - 1870-1970"
A cura di Paola Briganti e Alessandro Mazza
ed.Prospettiva - 2013 - pg. 187-88
Rivista "Domus", n°244 03/1950
Rivista " Spazio", n°2 -1950
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Altri edifici di Dall'Anese a Fregene:
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Casa Ghitti (1950)
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Casa Altieri (1951)
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Casa Dedin (1952) - via Palo, 30 ?
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Casa Covelli (anni 50)
Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti
Villa Pettenelli
1949
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Degli architetti Monaco e Luccichenti si è parlato in questa guida (schede ville Carnevale e Niccolò); tuttavia, la villa Pettenelli risulta in certo senso quella di maggior rilevanza dal punto di vista della storia dell'architettura, al punto che la stessa era oggetto della copertina della rivista "Bauen+Wohnen". Fu inoltre selezionata da Leonardo Ricci nel 1954 nella raccolta di Ville da lui curata per la serie "Documenti Architettura".
La preziosa monografia su Monaco e Luccichenti curata da Paolo Melis (Electa - 2017) indica come "oggi, la costruzione, oggetto nei primi anni ottanta di uno sventurato intervento trasformativo, è talmente irriconoscibile da rendere assolutamente impossibile riconoscere i suoi connotati originali"
Bibliografia
Rivista "Domus", n° 271 6/1952
Dalle numerose passeggiate per le strade di Fregene si è passati più volte vicino a questa villa; diversi elementi rimandano alla villetta Pettenelli. Se fosse così, in effetti si può concordare con il prof. Melis
Rodolfo Salcini, architetto
Villa del Pino
anni 50
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Nel numero 119 di agosto 1966 della rivista "Ville e Giardini" compare questa villa, dell'architetto viterbese Rodolfo Salcini.
L'edificio, che mi è stato segnalato dal collega Carlo Ragaglini, presenta un sicuro interesse per la chiarezza del suo impianto formale, caratterizzato dall'aggetto del terrazzo del primo piano, al di sopra dei volumi regolari del piano terra. Anche la pianta denota la stessa strategia compositiva.
Purtroppo non siamo riusciti a trovare l'edificio, che potrebbe essere stato demolito o fortemente trasformato.
Ringrazio ancora l'arch. Ragaglini per questa e altre segnalazioni.
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